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HALLELUJAH


Innanzitutto buon anno a tutti. Ultimo posto dell’anno, tutto per voi. Tommy Dreamer ha abbandonato il wrestling lottato e ci sto malissimo. So che vi fotte poco, ma non potevo non dirlo perchè è la cosa più shokkante del mese, per quanto mi riguarda. Notizia davvero terribile.
Buon anno, baci, Paolo (re Davide)

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Dopo lo sfogo di ieri sera, mi sembra giusto che io pubblichi la canzone che in questi giorni mi ha accompagnato, consolato, cullato. E poi parla del Re Davide. Senza dubbio il personaggio che mi è stato più “accanto” in questo 2009.

Chissà se c’è davvero quella corda segreta. Quella che re Davide suonò per piacere al Signore. Sarebbe bello che io sapessi suonare, sapessi comporre come il Re. Invece tutto quello che posso donare al Signore è questo blog inutile. E’ un pò triste sapere che conta solo la fede. Che in fin dei conti non importa (vero?) la bellezza della melodia che suoni al Signore. Che Lui guarda le intenzioni. Non so se saprà vedere in me qualcosa di buono in questo anno che finalmente sta per finire. Se io fossi il re, quel “baffled” mi calzerebbe a pennello. Sarei il Re più confuso che Lui abbia mai conosciuto. E chissà se riuscirei davvero a rendere la mia vita un Hallelujah… a comporlo, mettendo insieme tutte queste giornate.

La seconda strofa parla invece di Sansone e Dalila. Forse un personaggio che evito… proprio per la sua somiglianza con me. In questa annata ho incontrato e conosciuto, letto e riletto tutto sul re Davide… chissà che il 2010 non sia definitivamente l’anno di Sansone. Che aveva un trono, aveva una forza, aveva il Signore con sè. E si è fatto fregare da una donna, ha permesso che lei gli tagliasse i capelli… posto che se qualcuno, chiunque, mi tagliasse i capelli farebbe un bene all’umanità, dato che fanno schifo… =). Però chissà che io non stia perdendo lentamente molta della mia forza per una donna. E lo sa proprio quel Dio quanto io adesso tenga alla mia forza, quanto la mia forza sia la cosa più importante per me. Ma anche quanto dalle mie labbra, anzi dalla mia gola… lei abbia strappato più di un Hallelujah.

Ci sono già stato altre volte, ho camminato più volte a piedi scalzi su quello sgradevole marmo… no, l’amore non è quasi mai una marcia di vittoria. Quanto è più simile a quel freddo e grave Hallelujah, quello che fa piangere (e non ditemi che non strappa le lacrime a forza, questa canzone meravigliosa…). Quello la cui sensazione è davvero simile ad una camminata a piedi scalzi… no, non una marcia di vittoria…

Vorrei poter dire che ogni respiro di questo 2009 sia stato un Hallelujah… a volte sospirato, a volte pronunciato gemendo (nel senso più blasfemo che ci offre questa canzone… se non l’avete visto guardate Watchmen, e date retta al groviglio di viscere che vi provocherà la scena di sesso sfrenato con l’Hallelujah in sottofondo…), a volte urlato per la gioia, a volte declamato nel silenzio per il dolore…
Ma non ne sono affatto sicuro.

E allora sì, forse un Dio lassù c’è davvero. E’ un forse che tende più al “sì” che al “no”, per quanto mi riguarda…
Ma so che non si offende se gli Hallelujah non sono tutti per lui… si accontenterà di quelli di gioia, di quelli urlati, cantati nella Messa…
Qualche Halleluljah è urlato nel silenzio, mormorato… nella notte lo puoi scambiare con un pianto disperato…
Invece è un basso e grave Hallelujah, che non ha nulla a che vedere con la luce…
“It’s a cold and it’s a broken Hallelujah…”